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La chirurgia robotica, ha dei vantaggi?

Ho già spiegato in questo articolo in cosa consiste la chirurgia robotica. Il robot, rispetto alla chirurgia tradizionale, permette di essere molto più precisi nel fare i tagli ossei e nel posizionare la protesi. Qui però cerco di chiarire se questa maggiore precisione porti o meno a reali vantaggi.

La chirurgia robotica ai suoi esordi non è stata accolta con entusiasmo, in parte perché non si sapeva se fosse efficace o meno, in parte per i costi esorbitanti.

Attualmente i costi si sono molto ridotti, quindi è diventata una chirurgia quasi allo stesso prezzo di quella tradizionale. Grazie a questo passaggio si sta diffondendo sempre di più.

Il problema però della sua maggior efficacia o meno resta.

Bisogna distinguere i possibili vantaggi in base al tipo di intervento a cui uno si deve sottoporre.

Attualmente il robot permette di eseguire 3 interventi differenti: la protesi d’anca, la protesi totale di ginocchio, la protesi monocompartimentale di ginocchio.

Protesi totale d’anca

Nessuno studio ad oggi ha dimostrato una differenza nei risultati clinici, questo vuol dire che i pazienti operati con tecnica convenzionale stanno bene tanto quanto i pazienti operati con il robot MAKO.

Il robot però, grazie alla TAC, riesce a posizionare in maniera più accurata il cotile ovvero la “coppa” che sta nel bacino. Inoltre riesce a dirci in tempo reale come stiamo posizionando lo stelo, ovvero la parte che va nel femore. Si è visto che in base a come vengono orientate queste due parti, il rischio di lussazione della protesi d’anca può aumentare o diminuire. Infatti, alcuni studi dimostrato che le protesi d’anca eseguite con il robot MAKO hanno un rischio di lussazione molto basso (0,6% contro il 2,5% delle protesi fatte con la tecnica convenzionale).

Inoltre grazie al robot riusciamo a controllare al millimetro la lunghezza della gamba e l’offset (ovvero la “larghezza” della gamba).

Protesi totale di ginocchio

Alcuni studi hanno dimostrato migliori risultati con il robot MAKO rispetto alla tecnica convenzionale, altri invece nessuna differenza. Ancora non c’è unanimità su questo argomento.

Il vantaggio vero che dà il robot MAKO nel fare la protesi totale di ginocchio è sul suo posizionamento. Negli ultimi anni molti centri hanno dimostrato che allineare la protesi con l’asse che aveva il paziente prima dell’intervento (entro certi limiti), porti a risultati migliori. Con il robot riusciamo a riprodurre, con un margine d’errore inferiore ad 1°, questo asse.

Inoltre dato che i tagli ossei vengono eseguiti dal robot, questi sono precisissimi, senza sbavature. Questa precisione ci permette di impiantare senza difficoltà le nuove protesi non cementate, ovvero protesi che si “incastrano” nell’osso del paziente e in 3 mesi circa si integrando con esso. Queste protesi riducono il rischio che si “scolli” dall’osso nel corso degli anni.

Protesi monocompartimentale di ginocchio

In questo campo il robot MAKO può fare la differenza. Le protesi monocompartimentali sono delle sorta di “rivestimento” del ginocchio nella parte malata. Sono molto più piccole e meno invasive rispetto ad una protesi totale di ginocchio. Posizionarle bene però può non essere semplice con la tecnica convenzionale, in quanto queste protesi hanno molto meno margine di errore che tollerano rispetto alle protesi totali. Farsi aiutare quindi dal robot nel posizionarle, aumenta la possibilità di successo. Diversi studi hanno infatti dimostrato una superiorità di risultati (seppur piccola) delle protesi monocompartimentali fatte col robot, rispetto a quelle fatte con la tecnica convenzionale.

Il robot inoltre ci dà un grosso vantaggio in quella che ora è un nuovo campo in via di sviluppo, ovvero le protesi bi-compartimentali (ovvero rivestire 2 zone su 3 del ginocchio con la protesi monocompartimentale).